La legge di Stabilità 2015 è stata definitivamente approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre 2014 (Legge n. 190 del 23 dicembre 2014).

Il testo definitivo si compone di un solo articolo con ben 735 commi (oltre a tabelle e altri allegati).

Riepiloghiamo in sintesi le principali novità fiscali:

  • Nuovo regime dei minimi con imposta sostitutiva al 15%;
  • Novità IRAP;
  • Novità per il ravvedimento operoso;
  • Novità nell’applicazione del regime dell’inversione contabile (reverse charge). Dal 1° gennaio 2015 la fatturazione delle seguenti operazioni, nei rapporti tra soggetti passivi IVA, andrà effettuata applicando il regime dell’inversione contabile: prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative ad edifici. Il reverse charge andrà applicato anche per le cessioni di beni effettuate nei confronti della grande distribuzione (ipermercati, supermercati, discount) ma per la definitiva entrata in vigore, in questo caso, sarà necessario attendere l’autorizzazione del Consiglio dell’Unione Europea
  • Introduzione dello split payment per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nei confronti della Pubblica Amministrazione. Diversamente dal reverse charge, il sistema dello split payment non incide sulle modalità di fatturazione: il fornitore continuerà ad emettere le fatture con le modalità ordinarie e quindi addebitando l’IVA, ma sarà la P.A. a provvedere al versamento dell’IVA all’erario (e non al fornitore);
  • Sale dal 10% al 22% l’IVA sul pellet (combustibile);
  • Scende al 4% l’IVA per e-book (libri digitali);
  • Confermata la detrazione IRPEF al 50% per i lavori di ristrutturazione edilizia e acquisto di mobili e al 65% per la riqualificazione energetica o l’adeguamento antisismico, fino a dicembre 2015. Aumenta dal 4 all’8% la ritenuta d’acconto operata dagli istituti di credito sui bonifici effettuati dai clienti in favore delle imprese esecutrici;
  • Diventa strutturale il bonus 80 euro mensili per i lavoratori dipendenti con reddito inferiore a 24mila euro (e proporzionalmente inferiore fino alla soglia di 26mila euro di reddito annuo);
  • Bonus bebè di 80 euro mensili, per le famiglie con ISEE fino a 25mila euro; maggiorato per le famiglie con ISEE fino a 7mila euro;
  • Moratoria mutui e finanziamenti dal 2015 al 2017;
  • TFR in busta paga: dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018 i lavoratori dipendenti potranno chiedere l’anticipo del trattamento di fine rapporto in busta paga. Il TFR percepito in busta paga sarà però tassato con modalità ordinaria (e non agevolata/separata come avviene normalmente per il TFR percepito alla fine del rapporto di lavoro). Le PMI, per far fronte al maggior impegno finanziario, potranno chiedere un finanziamento bancario agevolato;
  • Aumento dall’11% al 20% dell’imposta a tassazione sui fondi pensione e al 26% per le casse previdenziali dei professionisti.